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SAGGIO DI FINE ANNO 2022

TEMPO

 

L’emergenza sanitaria, il lockdown e il distanziamento hanno costretto tutti ad essere confinati per un lungo periodo, una misura necessaria di isolamento per cercare di difendersi dalla pandemia. Questo ha chiaramente causato una particolare percezione di dilatazione del tempo, con perdita dei riferimenti temporali. Da una banale confusione riguardo i giorni della settimana, fino ad un aumentato senso di noia e della sensazione di sentirsi “bloccati nel momento”.

 

Questa alterata percezione del tempo, unita ad una lenta ripresa delle normali abitudini di fine pandemia (speriamo), non ci ha lasciati indifferenti. Ognuno di noi possiede una propria configurazione temporale che lo caratterizza, che determina, spesso in maniera del tutto inconscia, il modo in cui effettuiamo le scelte quotidiane e il nostro comportamento, lo stile di vita, il benessere, la salute e la nostra stessa qualità di vita.

 

“Maschere” è stato il saggio del 2019, il tempo trascorso sembra davvero troppo questa volta, non c’è più la sensazione di “è già arrivato un altro saggio”. Questo lento scorrere degli eventi mi ha suggerito di schernire questa stessa sensazione, nel tentativo di lenirne l’effetto. Quindi quest’anno giochiamo e balliamo su un argomento che rimbalza tra filosofia e fisica da che esiste il pensiero: IL TEMPO

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TIME REFLECTIONS

SAGGIO 2022 – CENTRO STUDIO DANZE ICARO

 

“Il Tempo è un artifizio umano così come il bello e il giusto”.

Con questa frase Aristotele chiarisce la natura convenzionale di ciò che è diventato ormai un pilastro fondamentale della società moderna: il tempo. Quando si parla di tempo pensiamo al cosiddetto “tempo spazializzato” della scienza, ovvero una successione regolare e costante di istanti che si susseguono ordinatamente e cronologicamente nella progressione passato/presente/futuro.

 

Il Tempo è soprattutto misura dell’esperienza, dell’energia e dell’emozione soggettiva. Quello che in realtà sperimentiamo è il tempo che scivola via, siamo abituati a chiamare tempo ciò che non è tempo ma cambiamento. Non un meccanico rapporto con le ore e lo scorrere dei giorni, ma un continuo, creativo e dinamico oscillare tra tensione e distensione con il quale avviene il cambiamento. Ha molteplici facce a volte nette e precise, altre sfumate e soffuse. Il tempo si esprime attraverso un continuum dato dalla fusione del passato, del presente e del futuro.

 

Viviamo il tempo in funzione delle nostre aspettative, dei processi mentali, delle percezioni che trasformano i secondi in anni luce e le ore piacevoli in nano secondi. Il tempo si dilata e si restringe a seconda dello stato emotivo, si espande per noia e nei momenti di panico, si restringe quando si ha una vita frenetica e si volatilizza quando si vivono emozioni forti. La sua durata si percepisce in maniera differente a seconda di come ci si pone nei confronti della vita.

Il tempo muta l’ambiente, il paesaggio, il corpo, l’anima. Niente è immune al suo scorrere, tutto si modifica, tutto si trasforma.

 

Riconoscere il tempo ci dà sicurezza, ci restituisce la nostra identità come se ci stessimo guardando allo specchio, ed è spesso un istante che vediamo e riconosciamo solo noi. Un riflesso trovato nelle ore del giorno, in un preciso momento del passato o che speriamo di vedere nel futuro. In quale frammento del tempo ci ritroviamo ora?

 

Bisogna sempre essere ubriachi.

Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa?

Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi.

E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, agli uccelli, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno: «È ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.

 

Lo spleen di Parigi, Charles Baudelaire

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I nostri allievi, guidati da nostri fantastici maestri, vi mostreranno la loro visione del tempo nello saggio dal titolo "Time Reflections".

Vi aspettiamo al Teatro Excelsior di Cesano Maderno il 2 giugno, non mancate!

 

Marco Ambrosone

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